Il rimborso delle spese mediche dopo un incidente stradale
Il tema del risarcimento danni da incidente stradale è da sempre al centro di un ampio dibattito giurisprudenziale.
La Suprema Corte (cfr. Cass. Civ., Sez. III, 23/10/2023, sent. n. 29308) ha ribadito l’importanza del riconoscimento del rimborso delle spese mediche sostenute dalla vittima, chiarendo alcuni principi fondamentali in materia di prova e liquidazione del danno.
La decisione si inserisce in un quadro normativo e giurisprudenziale volto a garantire la tutela integrale del danneggiato, riaffermando che le spese sanitarie effettivamente sostenute e collegate causalmente all’incidente devono essere riconosciute, purché debitamente documentate.
La vicenda riguardava un sinistro stradale da cui erano derivate lesioni personali e conseguenti spese di cura.
La controversia verteva in particolare sulla quantificazione e sul riconoscimento delle spese mediche: la parte danneggiata aveva infatti documentato i costi sanitari sostenuti in una struttura privata, ma l’assicurazione contestava l’ammontare e la necessità di alcune prestazioni.
La Suprema Corte ha confermato che il diritto al risarcimento non può limitarsi al solo danno biologico o morale, ma deve comprendere anche il rimborso delle spese mediche necessarie, a condizione che siano adeguatamente provate e collegate causalmente all’incidente.
La giurisprudenza sul punto ha ribadito alcuni principi chiave che si rivelano di grande interesse pratico:
1. Onere della prova: spetta al danneggiato dimostrare le spese effettivamente sostenute, mediante fatture, ricevute o altra documentazione idonea.
2. Causalità: le spese devono essere direttamente connesse alle lesioni riportate a seguito dell’incidente. Non sono rimborsabili, quindi, costi estranei o non giustificati da un nesso causale.
3. Necessità e congruità: il giudice deve verificare che le cure siano state necessarie e proporzionate alle lesioni, escludendo eventuali trattamenti superflui.
4. Tutela integrale della vittima: il risarcimento deve consentire alla persona lesa di essere riportata, per quanto possibile, alla situazione precedente al sinistro, comprendendo sia i danni patrimoniali (come le spese sanitarie) sia quelli non patrimoniali.
La decisione della Corte di Cassazione si inserisce in un filone giurisprudenziale ormai consolidato, che interpreta in senso ampio il concetto di risarcimento del danno patrimoniale da incidente stradale.
Le spese mediche costituiscono infatti un pregiudizio economico immediato e diretto, e la loro esclusione determinerebbe un vuoto nella tutela della vittima.
Inoltre, la pronuncia conferma il principio secondo cui il risarcimento deve essere equo e integrale, senza limitarsi a ristori simbolici o parziali.

